Disabilità e nuoto: i benefici di uno sport estivo e divertente

Disabilità-e-nuoto-i-benefici-di-uno-sport-estivo-e-divertente

Mens sana in corpore sano.

Che lo sport sia un toccasana per il benessere psichico e fisico di tutti, soprattutto dei disabili, è una certezza sin dall’antichità.

Ma ogni sport, in particolare, apporta dei benefici nello specifico che si possono scegliere in base alle esigenze e, ovviamente, ai gusti personali.

Uno sport particolarmente completo è il nuoto, che riesce dove altri non riescono, in tempi inferiori e con un (apparente) minor sforzo.

L’acqua, infatti, aiuta a sentirsi più “leggeri” e, semmai, le fatiche dell’esercizio fisico si sentono “dopo”, ma non durante, e questo è motivo di grande sollievo e, soprattutto, di grande adrenalina che pompa nella mente e nel corpo e riesce a “caricare” molto di più!

Una ricerca dell’Irccs Fondazione Santa Lucia di Roma, svolta in collaborazione con l’Università Foro Italico, si è presa proprio la briga di studiare i benefici dello sport a livello cognitivo in atleti disabili; il risultato è stato ancora più positivo di quel che ci si aspettava: non solo la mente ne trae giovamento, ma la “plasticità cerebrale” migliora sensibilmente!

L’attenzione è stata rivolta alle funzioni cognitive di disabili impegnati in uno sport open-skill, in cui, in sostanza, si deve interagire con un ambiente esterno ricco di mutamenti e di variazioni a cui si è costretti, in qualche modo, ad adeguarsi per proseguire nel percorso di gara. Come modello è stato preso il basket e la scherma in carrozzina, esplorando le modalità di reazione agli stimoli, sempre differenti, e il gioco e la collaborazione di squadra. L’attività sportiva ha significativamente ridotti stati d’ansia e di depressione e, inoltre, ha contribuito a dare nuova plasticità cerebrale e funzionalità cognitiva, andata a compensare laddove il fisico non poteva rispondere agli stimoli o l’insicurezza della disabilità frenava gli impulsi (perchè, a livello psicologico, accade anche questo).

Il nuoto non differisce molto, in questo senso.

Nuoto e disabili mentali

Particolarmente consigliato per chi ha disabilità mentali, il nuoto è più di un semplice sport perchè mette in comunicazione mente e corpo andando a migliorare, per direttissima, la coordinazione. Il movimento è come uno specchio che mostra se stessi, ci si conosce meglio e ci si abitua al rispetto delle regole, alla disciplina, si comincia a credere di poter migliorare le proprie capacità e questo è già un enorme stimolo per rendere poi concreti i miglioramenti.

Questo tipo di approccio per i disabili mentali è importantissimo perchè aiuta a creare un rispetto delle regole naturale, che non sempre avviene spontaneamente.

Il nuoto, dicevamo, è uno sport veramente completo a tutti i livelli: influisce sul tono muscolare, sulla respirazione, sull’equilibrio, sulla coordinazione totale del corpo.

Inoltre è capace di mostrare ai trainer quali sono i limiti o le difficoltà del singolo, diventando uno strumento utilissimo per esplorare i punti su cui è più importante andare a lavorare.

La conquista progressiva delle capacità motorie implicherà, in futuro, un’autonomia maggiore, un abbandono di quella passività che, psicologicamente e fisicamente, appiattisce la vita di molti disabili; anche il rapporto con gli altri migliorerà, dopo aver sperimentato il gioco di squadra e la fiducia reciproca.

Il nuoto è anche una disciplina paraolimpica e ha una sua specifica federazione; inoltre, in alcuni casi, è possibile far sperimentare ai disabili anche la sua parte più estrema, cioè subacquea.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *