Disabili e lavoro.
Purtroppo l’evidenza ci mette davanti al fatto che ci siano ancora molti pregiudizi in materia e, pertanto, accade che molti disabili non vengano proprio assunti dalle aziende oppure, che forse è anche peggio, che risultino sottopagati a causa delle proprie “condizioni”, creando una frattura mentale e fisica, di emarginazione, con gli altri colleghi.
Il ruolo del Disability Manager
Quello che molti non sanno è che tutti i lavoratori disabili avrebbero diritto alla presenza di un Disability Manager, che si occupi del loro inserimento e dei loro interessi, in un ruolo che è a metà strada tra un avvocato ed un amico fidato.
Il Disability Manager è capace di lasciar integrare il suo assistito nel team, è in grado di fornire e chiarire al futuro capo le competenze e le capacità specifiche su cui si può fare affidamento… ed anche di esporre quelle peculiarità tutte speciali che rendono un disabile una vera e propria risorsa alternativa da valutare.
Il paradosso, però, è che, a causa di questa diffidenza generale alimentata dai pregiudizi, sono gli stessi disabili ad evitare la presenza del Disability Manager, anche avendo la possibilità di usufruirne, per evitare di essere considerati “inferiori” e per la paura, insomma, di essere automaticamente svalutati.
Il ruolo di alcuni disabili “speciali”
Agli inizi del 1900 non c’era ancora alcuna legge che tutelasse i disabili riguardo alle assunzioni e al mondo del lavoro, ma IBM li assumeva già, proprio perchè li riteneva una risorsa: viene facile immaginare come molti prodotti possano accontentare un numero molto più grande di persone se testati attraverso i vari tipi di disabilità, diventando, a tutti gli effetti, “universali” e non più destinati solo alla grande maggioranza.
Allo stesso modo, le capacità di molti affetti dalla Sindrome di Asperger si tramutano in risorse per molte aziende informatiche, che hanno il piacere, quindi, di inserire nel proprio team persone con questo tipo di peculiarità.
Fortunatamente, questo trend negativo sta lasciando, piano piano, il posto ad uno più positivo. Proprio la possibilità di poter realizzare prodottidestinati ad una fascia più ampia di clienti sta facendo la differenza, fermo restando che, in ogni caso, la legge tutelerebbe questi lavoratori a priori ma, si sa, come si suol dire “fatta la legge trovato l’inganno”.