Per i disabili alla guida arriva l’acceleratore satellitare FADIEL

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Quando parliamo di disabili alla guida, oggi, implicitamente, parliamo di un sistema di accelerazione chiamato “a cerchio”, che viene montato sul volante e prevede l’utilizzo delle mani; motivo per il quale, seppure per qualche frazione di secondo, il controllo è come se venisse momentaneamente perso o “condiviso” tra volante e acceleratore, il che non è proprio il massimo.

Tra l’altro, per chi soffre di patologie neuromuscolari, le cose diventano ancora più complicate.

Ecco perchè FADIEL, leader nel settore dei comandi di guida per disabili, ha pensato ad un’alternativa che ha già conquistato BMW Italia, che l’ha, infatti, già equipaggiata sui suoi autoveicoli speciali previsti dal programma Driving Experience, dedicato anche, appunto, a persone diversamente abili.

Come funziona?

Dopo anni di ricerche e perfezionamenti, è finalmente pronto un dispositivo che si promette di cambiare, per sempre, l’esperienza di guida dei disabili. Si tratta di un acceleratore satellitare wireless e bluetooth, indossabile come un guanto, che si attiva e disattiva con un click e che non prevede, quindi, modiche all’autoveicolo originale che rimarrà, così, integro e potrà essere utilizzato, allo stesso tempo, anche da normodotati (o rivenduto) senza alcun tipo di disagio, di imprevisto da considerare o di problema.

L’elemento sostanziale su cui fare focus è la sicurezza: in questo modo, infatti, i guidatori non si ritroveranno mai a dover allontanare le mani dal volante e potranno viaggiare senza preoccupazioni.

Non solo: un trasmettitore e un ricevitore comunicano con il sistema di accelerazione del veicolo e il guanto è adattabile a qualsiasi mano ed è provvisto anche di funzioni domotiche che permettono, ad esempio, apertura di cancelli e garage motorizzati.

Previsioni per il futuro

Quello che si spera, quindi, è che dopo un periodo di prova e di rodaggio, anche da parte di BMW Italia, come anticipato, questo tipo di dispositivo sia libero di andare in commercio e di essere reperibile per tutti coloro che ne hanno bisogno. Non fa parte dell’Internet Of Things ma è sicuramente un “figlio della modernità”: una modernità che sta consentendo sempre a più disabili una rivoluzione sostanziale non solo della propria sicurezza, ma anche della qualità della vita.

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