Climb è un progetto tutto italiano, finanziato da Fondazione CR Firenze e realizzato dall’Unità spinale di Careggi in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che si sta occupando di trovare una soluzione più confortevole della sedia a rotelle per coloro che sono stati colpiti da un problema relativo a lesioni spinali.
Lesioni spinali: le conseguenze
Sappiamo bene quanto la sedia a rotelle abbia aiutato chi soffre di disabilità motorie a ritrovare un equilibrio nel quotidiano e, soprattutto, una grande fetta della propria indipendenza. Ma è risaputo anche che questa comodità ha dei “costi”, e non solo economici, che vanno affrontati: in primis, l’impatto psicologico e, in secondo luogo, l’influenza in negativo che si può riversare sugli organi interni, che possono soffrire, nel lungo tempo, di una posizione mai eretta e sempre seduta.
D’altro canto, le alternative, sino ad oggi, non c’erano: le statistiche dicono che sono soprattutto i giovani (età media 29 anni) ad essere colpiti da questo tipo di problema, con traumi spinali che implicano deficit parziali o totali non solo della mobilità, ma anche della sensibilità.
Ed è proprio in questo contesto che si inserisce questo progetto toscano.
Quello che si propone Climb è di sfruttare un’attività muscolare residua per permettere a queste persone di continuare a camminare in posizione eretta, attraverso l’ausilio di un esoscheletro (letteralmente, “scheletro esterno”) che funzioni come una sorta di struttura muscoscheletrica d’appoggio.
Secondo il fondatore e consigliere dell’associazione Habilia Onlus, Giuliano Coradeschi, si tratta di uno dei pochissimi progetti votati a questa causa, per cui l’attenzione nei suoi riguardi è massima.
Le ricerche, grazie ai finanziamenti, stanno andando avanti e si spera di ottenere un risultato importante e fruibile nel più breve tempo possibile.